Il capo dell’Hezbollah in Libano, Sayyed Hassan Nasrallah, ha annunciato l’utilizzo di nuovo armamento e obiettivi contro Israele. La dichiarazione segna un cambiamento significativo nei rapporti tra Hezbollah e Israele. L’articolo esamina in dettaglio le dichiarazioni di Nasrallah, l’evoluzione delle tattiche del gruppo e le implicazioni geopolitiche più ampie del conflitto.
Sayyed Hassan Nasrallah, capo dell’Hezbollah in Libano, potente gruppo militante, nel discorso tenuto oggi durante la celebrazione della Festa dei martiri, ha rivelato l’utilizzo di nuove tipologie di armi e nuovi obiettivi presi di mira in Israele. Riaffermando l’impegno del gruppo verso il fronte meridionale, questa annuncia segna una nuova fase nel conflitto in corso tra Israele e il suo acerrimo nemico.
Il conflitto in corso tra Israele e Hamas è iniziato a ottobre, segnando un cambiamento significativo nei rapporti tra i due attori. Il discorso di Nasrallah è arrivato come suo secondo discorso da quando è scoppiata la guerra. Nel suo primo discorso all’inizio del mese, aveva sollevato la possibilità di un coinvolgimento del fronte libanese in una guerra a pieno titolo.
Secondo Nasrallah, c’è stato un “upgrade” nelle operazioni di Hezbollah lungo il suo fronte con Israele. Ha evidenziato un miglioramento quantitativo in termini di numero di operazioni, dimensioni e numero di obiettivi, nonché un aumento nel tipo di armamenti utilizzati.
Nasrallah ha detto che Hezbollah ha utilizzato un missile noto come il Burkan, la cui carica esplosiva varia tra 300 e 500 chilogrammi. Inoltre, ha confermato che il gruppo ha utilizzato droni armati per la prima volta, segnando una tappa importante nell’evoluzione tattica del gruppo.
Nasrallah ha rivelato che il gruppo ha colpito la città settentrionale israeliana di Kiryat Shmona per la prima volta in risposta all’uccisione di tre ragazze e della loro nonna all’inizio del mese. Ha proclamato con fermezza: “Questo fronte rimarrà attivo”. Da ottobre, Hezbollah è stato impegnato in scambi di fuoco con le forze israeliane lungo il confine libanese-israeliano, risultando in almeno 70 combattenti dell’Hezbollah uccisi, e molte vittime civili.
Hezbollah, fondato nel 1982 dalle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran, è la punta di diamante di un’alleanza sostenuta da Teheran ostile a Israele e agli Stati Uniti. Questo contesto più ampio evidenzia la natura complessa e multilaterale del conflitto.
Israele ha reagito con l’assedio di Gaza, governata da Hamas, a seguito dell’assalto transfrontaliero del 7 ottobre da parte del gruppo, che ha causato circa 1.200 vittime, oltre a 240 persone rapite e portate come ostaggi nell’enclave palestinese. Le autorità sanitarie di Gaza affermano che più di 11.000 persone – molte delle quali donne e bambini – sono state uccise da quando Israele ha iniziato il suo blitz sulla piccola striscia costiera di 2,3 milioni di persone.
Redazione