L’Islam è una religione monoteista che si basa su una struttura di credenze strettamente intrecciate con la pratica quotidiana dei suoi fedeli. I concetti di ‘aqida e iman rappresentano rispettivamente la base intellettuale ed emotiva del credo e la sua espressione nel vivere di tutti i giorni. La fede islamica richiede certezza incondizionata in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi libri, nei Suoi messaggeri e nel Giorno del Giudizio, priva di ogni dubbio. Il Corano è considerato una fonte inalterabile di fede per i musulmani, incoraggiandoli a basare la propria fede su una fonte immutabile e inalterata.
L’Islam, come religione monoteista, articolata e ricca di sfumature, propone una struttura di credenze che si intrecciano strettamente con la pratica e il comportamento quotidiano dei suoi fedeli. I concetti di ‘aqida e iman si pongono al centro della vita spirituale islamica, rappresentando rispettivamente la base intellettuale e emotiva del credo e la sua espressione concreta nel vivere di tutti i giorni.
Il termine ‘aqida, che si riferisce al credo nell’Islam, deriva dalla radice araba che significa ‘legare’ o ‘consolidare’. Ciò mette in evidenza il ruolo dell”aqida come fondamento solido, una specie di ancoraggio intellettuale e spirituale. Nel credo islamico, l’ ‘aqida rappresemta la purezza della convinzione nella singolarità di Allah e nella verità trasmessa dai Suoi messaggeri. Questo corrisponde a un insieme di credenze che, benché non pratichiate attivamente attraverso rituali o azioni specifiche, vengono accolte e custodite interiormente dal cuore e dalla mente del credente. Stabilendo le basi inalterabili su cui poggia l’edificio della fede, l’ ‘aqida funge da catalizzatore per un’autentica comprensione del divino e di tutto ciò che ne consegue nel cosmo dell’Islam.
L’iman, o la fede nel contesto islamico, trascende la mera accettazione intellettuale ed emotiva espressa dall”aqida, spingendosi oltre verso una manifestazione tangibile che permea il pensiero e l’azione di un individuo. Si sostiene che la fede sia viva e dinamica, evidenziata non solo dalle credenze che risiedono nel cuore e nella mente, ma anche dall’adesione ai cinque pilastri dell’Islam: la testimonianza di fede (shahada), la preghiera (salat), l’elemosina (zakat), il digiuno durante il mese di Ramadan (sawm) e il pellegrinaggio alla Mecca (hajj). La forza di queste “radici” interiori determina la vitalità dell'”albero” della fede, influenzando la generosità delle azioni, la resilienza spirituale e la capacità di produrre “frutti” benefici per se stessi e per la comunità. In quest’ottica, la fede non è statica ma si approfondisce con la conoscenza, si rafforza con la pratica e si espande attraverso l’azione caritatevole.
I sapienti musulmani dicono: «la fede [al-Imàn] è il credere con certezza a ciò che non si vede, che si esprime con la lingua, e con il rispettare i pilastri della pratica». Quindi per semplicità possiamo dire che il credo sono le radici di un albero, le azioni sono i rami, le foglie e i frutti. E l’albero nel suo insieme costituisce la fede – al-Imàn. Questo significa che se le radici sono piccole o deboli tutto l’albero sarà debole e non produrrà un fitto fogliame o molti frutti. Quando invece le radici sono salde e ben radicate nel terreno, il fogliame sarà rigoglioso, i suoi frutti numerosi e sarà un solido albero».
Alla stessa domanda il Messaggero di Allah rispose così: «[La fede è] che tu creda in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi libri, nei Suoi messaggeri e nell’ultimo giorno, e che tu creda nel decreto divino sia nel bene che nel male» (Muslim 8).
E nel Corano troviamo: «Il Messaggero crede in quello che gli è stato fatto scendere da parte del suo Signore, come del resto i credenti: tutti credono in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi messaggeri» (II:285).
Questi elencati dallo hadith e dal versetto sono i pilastri, detti anche articoli, della fede islamica.
Nel contesto della fede islamica, la certezza costituisce un elemento cruciale, rappresentando una condizione non negoziabile dell’iman vero e proprio. La convinzione incondizionata in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi libri, nei Suoi messaggeri e nel Giorno del Giudizio, così come nel destino, sia positivo che negativo, deve essere priva di ogni dubbio. Per essere considerato parte della comunità dei credenti, si deve accogliere la rivelazione divina come verità indiscutibile e immutabile. Questo aspetto differenzia la fede, intesa come accettazione totale e incontrovertibile della volontà divina, dall’opinione, che è personale e soggetta a incertezze ed ermeneutiche. La presenza di dubbi o incertezze, infatti, contraddistingue la miscredenza o la dubbia convinzione che non soddisfa i requisiti di una fede completa.
Il Corano riveste un ruolo primordiale come fonte inalterabile di fede per i musulmani. In quanto parola letterale di Allah, il Corano viene preservato da qualsiasi forma di corruzione o alterazione umana, secondo la tradizione che Allah stesso ne custodisca l’essenza e l’integrità.
«Noi abbiamo fatto scendere il Ricordo, e Noi ne siamo i custodi» (XV:9).
Questa sacralità del testo incoraggia i fedeli a ricercare la verità e la guida divina al di fuori delle costruzioni filosofiche e delle interpretazioni convenzionali che possono essere suscettibili ai cambiamenti del tempo e della cultura. Pertanto, il Corano funge da bussola che guida i credenti verso una comprensione autentica di cosa significhi avere fede e di come questa debba essere espressa nella vita di tutti i giorni.
Redazione