Tra quasi una dozzina di traduzioni moderne del Corano in italiano, quella di Hamza Roberto Piccardo (nato nel 1952) riveste un ruolo importante per la comunità islamica del Paese. Innanzitutto, sembra essere la prima traduzione musulmana completa del Corano.
La traduzione ahmadi in italiano (Londra, 1986) si basa invece sulla versione inglese di Sher Ali. In secondo luogo, la traduzione di Piccardo è stata ampiamente promossa attraverso diverse organizzazioni musulmane in Italia come l’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII) e istituzioni autorevoli nel mondo musulmano: il King Fahd Qur’an Printing Complex (Arabia Saudita) (d’ora in poi KFQPC) e il Turkish Directorate of Religious Affaires (d’ora in poi TDRA).
Piccardo si è convertito all’Islam a metà degli anni ’70 ed è divenuto un attivista religioso ed anche autore di diversi libri su argomenti islamici che sono stati pubblicati dalla casa editrice Al Hikma.
La prima edizione della sua traduzione è stata stampata nel 1994, mentre la versione “riveduta” (con l’aiuto del comitato di redazione dell’UCOII) è apparsa nel 1996. Ampiamente conosciuta come la traduzione “fatta sotto il controllo dottrinale dell’UCOII”, ha guadagnato molto attenzione ed è stato selezionato per la stampa dal KFQPC nel 1432 A.H (2010-2011). Contrariamente alle precedenti edizioni uscite in Italia, chiamate semplicemente “Il Corano”, questa è titolata “Il Nobile Corano e la tradizione dei suoi significati in lingua Italiana” per accordarsi con il comune concetto moderno-sunnita di traduzione come mera “traduzione di significati”.
Altre modifiche includono l’aggiornamento di alcune note e l’aggiunta di brevi introduzioni alle Sure.
Inoltre, il testo effettivo della traduzione è stato leggermente modificato. Per esempio, le edizioni italiane traducono “il sangue” per l’arabo دم (sangue) in Q. 5:3, ma l’edizione del KFQPC fa ricorso a “il sangue effuso” (sangue che scorre) cioè quello che esce dal corpo dell’animale. Questa modifica sembra essere scaturita sulla base del tafsir, ad es. il popolare saudita “Al-Muyassar” interpreta il termine come “al-dam al-sā’il al-murāq”, che corrisponde proprio alla traduzione ultima.
Un altro cambiamento è in Q. 5:6, dove l’edizione saudita fornisce “mani” al posto di “avambracci” in quella italiana; quest’ultima parola esprime meglio il senso dell’arabo “aydiyakum”. Ciò che sembra essere più significativo nell’edizione del KFQPC sono le note a piè di pagina: la maggior parte delle obiezioni “anticristiane” e “antioccidentali” presenti nelle edizioni italiane sono state completamente rimosse. Invece, ci sono note piuttosto tradizionali riguardanti parallelismi, spiegazioni di alcuni termini e citazioni tratte da tafsir (per lo più al-Tabari).
Ce ne sono altre nell’edizione turca, pubblicata nel 2015 dal TDRA, insieme ad alcune note introduttive e appendici che discutono le basi dell’Islam. Anche il titolo è stato modificato: “Il Sacro Corano: traduzione dei suoi significati in lingua italiana”. Il testo centrale dell’edizione turca si basa sulle precedenti versioni italiane, non su quella del KFQPC.
Alcune delle caratteristiche lessicali fondamentali sono state conservate in tutte e tre le edizioni: ad esempio, per il Corano “al-naṣārā” solitamente tradotto come “cristiani”, Piccardo usa “nazareni”, descrivendo la sua scelta come quella che rispecchia fedelmente il testo arabo: <<Per ragioni di fedeltà al testo coranico… «nazareni» deriva da Nasira (Nazareth) la città natale di Gesù>>.
Tutte le altre traduzioni del Corano in italiano, invece, usano più convenzionale “cristiani”, quindi sorge spontanea la domanda: il traduttore intendeva distinguere tra cristiani del VII secolo e di oggi, o c’erano altri motivi di tale scelta?
Le edizioni delle traduzioni di Hamza Piccardo illustrano varie strategie traduttive contemporanee, per lo più riflesse nelle note a piè di pagina. La prima edizione, pubblicata in Italia oltre 20 volte, mostra una sorta di approccio ideologico dell’azione missionaria islamica in una società prevalentemente cristiana. Quello di KFQPC presta maggiore attenzione al discorso storico, teologico e rituale del Corano; mentre le recenti edizioni dalla Turchia tentano di produrre un manuale completo per introdurre il Libro Sacro dell’Islam con abbondanza di materiale extra-coranico. Fino ad oggi, la sua traduzione è il principale riferimento per i musulmani di lingua italiana.
Mykhaylo Yakubovych 20.11.20 da www.Gloqur.de (liberamente tradotto in lingua italiana dalla Redazione)