Gli ebrei hanno avuto una posizione di rilievo nella civiltà arabo-islamica, con importanti contributi nel campo culturale, scientifico e filosofico. A differenza di quanto accaduto in Europa durante il Medioevo, la civiltà arabo-islamica ha permesso agli ebrei di partecipare attivamente alla vita intellettuale della società e di contribuire alla sua crescita.
Diversi fattori interconnessi hanno reso possibile questo risultato, il più importante dei quali sembra essere l’ambiente adatto offerto dalla civiltà arabo-islamica. Inoltre, i contributi degli ebrei hanno notevolmente arricchito le tradizioni scientifico-filosofiche arabe, sia in termini di materiale scientifico e filosofico, sia per quanto riguarda la diversità dei loro contributi. È ampiamente riconosciuto che queste tradizioni non siano state il risultato degli sforzi di una singola etnia o popolo, ma piuttosto di contributi congiunti di scienziati e filosofi appartenenti a diverse religioni e culture.
Tra i filosofi ebrei più importanti che hanno vissuto e lavorato sotto la civiltà arabo-islamica vi è Isaac Israeli Ben Solomon (ﺍﺑﻮ ﻳﻌﻘﻮﺏ ﺍﺳﺤﺎﻕ ﺑﻥ ﺳﻠﻴﻤﺎﻥ الإسرائيلي) (Egitto, 855 – Qayrawan 955), noto anche come l'”israeliano”. Egli fu un medico e filosofo che visse in Egitto e successivamente si trasferì a Qayrowan, tra il 905-907 d.C., dove incontrò il celebre medico Isaac bin Omran, che diventerà suo professore. Le date sono fornite da numerosi autori arabi ma Abraham ben Hasdai, che cita il biografo Sanah ibn Sa’id al-Qurtubi, afferma che Isaac Israeli sarebbe nato nell’832 e che sarebbe morto, addirittura a 110 anni, nel 942.
Quando si trasferì in Tunisia, lavorò come medico di Ubayd Allah al-Mahdi, governatore dell’Africa dal 910 al 934 e fondatore della dinastia Fatimide. In precedenza, Isaac Israeli, aveva anche lavorato come medico alla corte degli Aghlabidi, che avevano governato l’Africa.
I suoi scritti includono libri sulla medicina, la filosofia e la logica. Uno dei suoi lavori più importanti è il libro delle diete, che divenne famoso tra i medici medievali ed è stato tradotto in diverse lingue. I suoi trattati medici erano ampiamente considerati nel mondo islamico e molto apprezzati anche nei circoli scolastici cristiani. Queste opere includono il Libro sui tipi di febbre, il Libro dei prodotti alimentari e dei farmaci e il Libro sull’urina.
Gli storici islamici successivi hanno riportato resoconti secondo cui il primo e il terzo sovrano fatimide sarebbero morti per non aver seguito i saggi consigli di Isaac Israeli. Tuttavia, la mancanza di tali aneddoti nelle cronache precedenti, unita al loro carattere letterario, solleva dei dubbi sulla loro attendibilità. Nonostante ciò, questi racconti indicano il grande rispetto che Isaac Israeli ha guadagnato tra i suoi contemporanei.
Gli ebrei hanno svolto un ruolo importante nella trasmissione della cultura greca all’Europa medievale. Gli studiosi ebrei hanno tradotto opere greche in arabo, che poi sono state tradotte in latino e diffuse in tutta Europa. Questo processo di traduzione e diffusione ha avuto un impatto significativo sulla cultura europea, contribuendo alla nascita del Rinascimento.
Redazione