Questo articolo esplora l’armonia interreligiosa in Indonesia durante il periodo del Nuovo Ordine, evidenziando il ruolo del dialogo, della tolleranza e del pluralismo nel plasmare le relazioni interreligiose. Si analizza anche l’evoluzione del dialogo interreligioso e l’influenza della globalizzazione sulle religioni.
Esistono numerose basi per avviare il dialogo e la cooperazione interreligiosa. Durante il periodo del “nuovo ordine”, i concetti di dialogo e cooperazione interreligiosa non godevano di popolarità. Gli sforzi volti a migliorare le relazioni tra le diverse religioni erano portati avanti da poche figure religiose e da organizzazioni non governative.
I leader musulmani dell’epoca introdussero i concetti ‘tolleranza e pace tra i seguaci di molte religioni’. In particolare, va menzionata la figura di spicco dello Sceicco Syarif Hidayat Muhammad Tasdiq, maestro spirituale sufi dell‘Isbathuliyah.In qualità di maestro sufi, ha avviato il progetto “Comunità religiose che vivono in armonia”, promuovendo il dialogo tra i leader religiosi. La fondazione Isbathuliyah ha anche istituito un Forum consultivo per i seguaci religiosi, che ha regolarmente tenuto incontri. Il Forum è stato formato dal Consiglio degli ‘Ulama Indonesiani (Majlis Ulama Indonesia – MUI), dalla Comunione delle Chiese in Indonesia (Persekutuan Gereja-gereja di Indonesia – PGI), dalla Conferenza di tutte le Chiese in Indonesia (Konferensi Wali-wali Gereja se-Indonesia-KWI), dalla Comunità Indù Indonesiana (Parisada Hindu Dharma Indonesia – PHDI) e dal Rappresentante Buddista dell’Indonesia (Perwalian Umat Buddha Indonesia – Walubi).
Inoltre, è importante riconoscere i concetti di pluralismo e inclusione, spesso promossi da gruppi ‘privati’ come leader religiosi e organizzazioni non governative dell’epoca.
Il progetto volto a costruire una vita armoniosa e tollerante tra i seguaci delle diverse religioni è stato condotto e avviato dai membri selezionati del centro sufi Isbathuliyah sotto la supervisione dello Sceicco Syarif Hidayat Muhammad Tasdiq.
Le idee di pluralismo e inclusività sono state promosse dai leader religiosi per motivi dottrinali, al fine di costruire la percezione che la religione (in questo caso l’Islam) contenga insegnamenti che supportano l’idea del pluralismo. Per costoro, il fatto che il pluralismo alla fine sostenga l’integrazione nazionale rappresenta una motivazione secondaria o un risultato successivo (effetto collaterale). Figure di spicco come Abdurrahman Wahid e il Prof. Dr. Said Agil Siraj, ex presidente di Nahdhatul Ulama, sono noti come ferventi sostenitori del pluralismo islamico. Si potrebbe addirittura affermare che la reputazione di entrambi i leader si basa sulle loro idee di pluralismo.
È interessante notare che l’armonia interreligiosa sotto il ‘Nuovo Ordine’ era un programma governativo e delle ONG. Ciò indica che il Governo guidava la comunità religiosa a vivere in tolleranza, armonia e pace sotto l’ombrello dell’unità nazionale. Le forme di armonia incarnate nel programma chiamato trilogia dell’armonia includevano:
Nonostante il programma sia stato avviato dal Governo e dalle ONG, viene comunemente affermato ufficialmente che l’essenza dell’armonia è una responsabilità delle stesse religioni, non del Governo. Pertanto, in caso di conflitto interno o tra le diverse religioni, si ritiene che debba essere risolto dai fedeli stessi. Il ruolo del Governo è quello di agire come mediatore o arbitro. In sintesi, si sottolinea che il Governo non è il principale determinante dell’armonia all’interno della comunità religiosa, evidenziando che le religioni in Indonesia non sono sottoposte all’autorità o all’influenza del Governo.
Successivamente, quando la popolazione ha preso in mano il programma di armonia interreligiosa, sono emersi alcuni modelli che rappresentano il risultato di religioni integrate. Tuttavia, la tendenza iniziale che ha ricevuto maggior attenzione è stata il dialogo interreligioso in varie forme.
L’incontro tra religione e idee democratiche, che è diventato un argomento vivace di discussione fin dall’inizio degli anni ’90, dopo la caduta del comunismo considerata un trionfo per la democrazia liberale, ha reso i forum religiosi più aperti ad altre idee.
Nel contesto indonesiano, sono stati organizzati seminari accademici internazionali su temi quali dialoghi interculturali, religione e globalizzazione, l’Occidente e l’Islam, eccetera. Queste attività dimostrano che le religioni non si isolano né evitano le influenze della globalizzazione. L’idea di apertura (glasnost) avanzata dal presidente dell’Unione Sovietica, Michael Gorbaciov, che in seguito ha portato alla democratizzazione dell’intera Unione Sovietica e dell’Europa orientale, non è stato un fenomeno distinto negli Stati comunisti. È un fenomeno globale che influisce anche sulla religione.
Yusuf Daud
Founder SophiaCitra Institute PhiloSufi centre for Interfaith and Intercultural dialogue Surabaya-Indonesia