Il primo ministro svedese, Ulf Hjalmar Kristersson, ha condannato il gesto estremista da parte di Rasmus Paludan per aver bruciato il Corano davanti l’ambasciata turca a Stoccolma.
Rasmus Paludan è un politico e avvocato danese, fondatore e leader del partito di estrema destra Stram Kurs. Paludan si è reso protagonista di svariati eventi pubblici contro i musulmani durante i quali sono state bruciate copie del Corano, con conseguenti disordini e contro-proteste, alcune contrassegnate da violenze, scontri con la polizia ed incendi di auto. Stram Kurs “Linea dura” è un partito politico danese di estrema destra fondato nel 2017 dall’avvocato. La compagine politica è quasi esclusivamente associata al suo fondatore e alle forti prese di posizione anti-Islam e xenofobe.
L’atto provocatorio è chiaramente un crimine d’odio. L’attivista svedese-danese Paludan è una figura controversa, infatti nel 2020 gli è stato vietato di l’ingresso in Svezia per 2 anni. Nello stesso anno, in ottobre, gli fu impedito di entrare in Germania dopo aver annunciato che avrebbe condotto una manifestazione anti-musulmana a Berlino.
Molti paesi musulmani hanno espresso indignazione. Il Marocco si è detto “stupito” che le autorità abbiano permesso che si svolgesse “davanti alle forze dell’ordine svedesi”. Anche l’Indonesia, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti lo hanno condannato, così come il Consiglio di cooperazione del Golfo e l’Organizzazione per la cooperazione islamica. L’Indonesia ha affermato che “l’atto di bestemmia contro il libro sacro ha ferito e offuscato la tolleranza religiosa”, aggiungendo che “la libertà di espressione deve essere esercitata in modo responsabile”.
I musulmani non devono rispondere alla grave provocazione in modo violento!
Solo i barbari bruciano i libri!
Redazione